Nova totius terrarum orbis geographica AC hydrographica tabula

Nova totius terrarum orbis geographica AC hydrographica tabula

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N.I. Piscator - 1656 - Dim. 82x67 o 45x55 cm
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Prodotti artigianali

Opere uniche

La necessità di rappresentare aspetti particolari o generali della superficie terrestre ha assillato l’uomo sin dall’antichità. Impegnati nella ricerca di sistemi via via più utili, più pratici e più precisi per riportare geometricamente su un supporto (pelle, legno, papiro, carta) gli elementi reali del terreno e i rapporti fra essi intercorrenti, gli studiosi hanno dato vita a una bibliografia vastissima. Altrettanto non si è verificato nei riguardi dei concetti e dei metodi per la rappresentazione grafica di qualsiasi tipo di carta e cioè per la tecnica cartografica vera e propria. Infatti l’allestimento delle carte, per diversi secoli, è stato opera personale di coloro che vi si dedicavano per passione e per particolare preparazione ed attitudine, realizzando e disegnando le carte secondo metodi propri e impiegando per la riproduzione e la stampa i sistemi e i mezzi a disposizione. E anche quando il lavoro individuale cedette il posto a quello collettivo, sotto la spinta di nuove esigenze cartografiche, di attrezzature di riproduzione e di stampa più veloci e precise, la tecnica per la realizzazione cartografica continuò a rimanere privilegio di ristrettissimi ambienti che ad essa provvedevano sfruttando soprattutto le capacità individuali di pochi esperti, non preoccupandosi affatto di divulgare i sistemi e le norme per ottenere più validi risultati. Tuttavia è anche per questo motivo che oggi, osservando le opere degli antichi maestri, possiamo valutarne le differenze tecniche e artistiche. potendo così esprimere una valutazione che, in rapporto al periodo storico interessato, determina una classifica di merito e di metodo. N. I. Piscator rientra sicuramente di diritto fra gli esperti che fecero del XVII il secolo della rinascita e dello splendore cartografico. Pur non conoscendo di questo personaggio molte opere, è sufficiente osservare questa NOVA TOTIUS TERRARUM ORBIS GEOGRAPHICA AC HYDROGRAPHICA TABULA per stilare un giudizio positivo del suo operato. Contrariamente a quanto si usava fare nel 1600 per descrivere l’intero mondo conosciuto (i due classici emisferi) o anche territori più delimitati, il Piscator ricorre ad una rappresentazione che si rifà a quella precedentemente introdotta nel campo cartografico dal famoso Mercatore e tuttora valida nella costruzione di carte navali, anche se, ovviamente, rivista e corretta. Il principio su cui si fonda la proiezione cilindrica isogona o conforme detta a latitudini crescenti di Mercatore è il seguente: stirare sulla carta gli archi di meridiano in un rapporto inversamente proporzionale all’accorciarsi sulla sfera degli archi di parallelo, quando si procede dall’Equatore verso i Poli. Ne risulta un reticolato in cui gli archi di meridiano sono sempre più lunghi verso le latitudini estreme e i paralleli quindi sempre più lontani tra di loro. Tralasciando l’aspetto tecnico, che sicuramente in questa sede non riveste particolare attrazione, rimaniamo stupiti dall’aspetto artistico che assume una carta costruita secondo il criterio sopra accennato. Con un solo colpo d’occhio possiamo abbracciare il mondo intero (allora conosciuto), senza soluzione di continuità. Degne di essere menzionate sono anche le vignette riportate lungo i margini di questo planisfero che conferiscono alla costruzione cartografica un aspetto severo se non “imperiale”. Ai quattro angoli della carta sono disegnate altrettante figure allegoriche che rappresentano i quattro continenti, mentre sui margini sinistro e destro sono riportate vedute di città, intervallate da personaggi, nei loro caratteristici costumi. In alto ed in basso del planisfero sono invece disegnati una serie di imperatori romani. Edita per la prima volta nel 1656, questa carta viene oggi riproposta ricorrendo alla stessa tecnica, agli stessi materiali ed agli stessi strumenti utilizzati dal Piscator, un torchio manuale, lastre finemente incise, carta di puro cotone. Il montaggio su tela, rispecchia una procedura lavorativa frequentemente utilizzata in passato e dovuta all'esigenza di ottenere una migliore conservazione delle rappresentazioni cartografiche, oltreché consentirne una più facile trasportabilità. Solo l’invecchiamento, ottenuto con sostanze rigorosamente vegetali, è un’operazione che ,ovviamente, Piscator non ha avuto necessità di effettuare. L’eventuale coloritura all’acquerello conferisce al soggetto una visione policroma di indubbio effetto scenico.Tutto questo al fine di realizzare un prodotto che, sia per i materiali impiegati sia per la tecnica utilizzata, recuperi la bellezza ed il valore storico-culturale dell'originale.

PLA06
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