Questa rappresentazione di Roma di G. VASI è una veduta a volo d'uccello, realizzata in dodici lastre. Si tratta della pianta di Roma più grande mai dedicata alla città e mostra le caratteristiche tipiche dello stile preciso e minuzioso del Vasi.
Realizziamo il montaggio su tela che rispecchia la procedura lavorativa più frequentemente utilizzata in passato, dovuta all'esigenza di ottenere una migliore conservazione delle rappresentazioni cartografiche, oltreché consentirne un più facile trasporto. Riproduciamo un lieve effetto di invecchiamento ottenuto mediante l'utilizzo di sostanze rigorosamente vegetali. La coloratura all'acquarello conferisce al soggetto una visione policroma di indubbio effetto scenico.
Tutto questo al fine di realizzare un prodotto che, sia per i materiali impiegati sia per la tecnica utilizzata, recuperi la bellezza ed il valore storico-culturale dell'originale.
La necessità di rappresentare aspetti particolari o generali della superficie terrestre ha assillato l’uomo sin dall’antichità. Impegnati nella ricerca di sistemi via via più utili, più pratici e più precisi per riportare geometricamente su un supporto (pelle, legno, papiro, carta) gli elementi reali del terreno e i rapporti fra essi intercorrenti, gli studiosi hanno dato vita a una bibliografia vastissima. Altrettanto non si è verificato nei riguardi dei concetti e dei metodi per la rappresentazione grafica di qualsiasi tipo di carta e cioè per la tecnica cartografica vera e propria. Infatti l’allestimento delle carte, per diversi secoli, è stato opera personale di coloro che vi si dedicavano per passione e per particolare preparazione ed attitudine, realizzando e disegnando le carte secondo metodi propri e impiegando per la riproduzione e la stampa i sistemi e i mezzi a disposizione. E anche quando il lavoro individuale cedette il posto a quello collettivo, sotto la spinta di nuove esigenze cartografiche, di attrezzature di riproduzione e di stampa più veloci e precise, la tecnica per la realizzazione cartografica continuò a rimanere privilegio di ristrettissimi ambienti che ad essa provvedevano sfruttando soprattutto le capacità individuali di pochi esperti, non preoccupandosi affatto di divulgare i sistemi e le norme per ottenere più validi risultati. Tuttavia è anche per questo motivo che oggi, osservando le opere degli antichi maestri, possiamo valutarne le differenze tecniche e artistiche, potendo così esprimere una valutazione che, in rapporto al periodo storico interessato, determina una classifica di merito e di metodo.
Dimensioni: 120x90 cm - Stampa su tela acquerellata
Questa rappresentazione del planisfero f opera di G.I. Bavius racchiude in un solo colpo d'occhio l'intero mondo per come conosciuto senza soluzione di continuità. Questa cartografia colpisce per le ricchissime ed e esaurienti descrizioni e per la perizia tecnico-artistica.
Dimensioni: 113x72 cm - Stampa su tela acquerellata
Questa rappresentazione di Ostia di L. BLAEU tratta dall'opera "Theatrum Civitatum et admirandorum Italiae", edita in Amsterdam nel 1663, rientra di diritto tra le rappresentazioni cartografiche più belle dal punto di vista artistico. Realizzata a "volo d'uccelllo" la descrizione di questa città è ricca di particolari minuziosamente riportati che si inseriscono perfettamente in un quadro di insieme estremamente armonioso. Si tratta, di fatto, di un'opera unica e irripetibile.
Nessuna recensione al momento.