
Come per la cartografia in senso generale, arrischiare una data di nascita per le vedute prospettiche di città sarebbe un mero esercizio speculativo che, per sua natura, risulta di fatto opinabile e non conclusivo: troppo grandi le incertezze, troppo avvolte nella leggenda le fonti storiche. Quel che è certo, però, è che si tratta di una categoria che nel panorama delle realizzazioni artistico–cartografiche occupa un posto defilato ma non secondario, capace di coniugare un indubbio impatto estetico ad una sempre presente ed elevata accuratezza, saldamente legata al reale. Questo è vero anche e soprattutto per questa bellissima veduta di New York, notevole per la precisione e pregevole dal punto di vista artistico. Risalente al XVIII secolo, quest’opera di Yulien De S.t Memin è caratterizzata da una visione prospettica decisamente interessante. Tipica è anche, su tutta la rappresentazione, la finezza del tratto e l’assoluta maestria della visione prospettica. Decisamente riuscita è la rappresentazione del mare solcato da galeoni che conferiscono a questa New York un aspetto più artistico che descrittivo. Ma l’indubbio valore di questo soggetto andrebbe perduto se per la sua realizzazione fossero utilizzate le tec niche moderne, infinitamente distanti, per procedimenti e risultati, da quelle di allora. E’ per questo motivo che la veduta della città di New York viene qui riproposta nella sua veste originale, conseguita mediante l’utilizzo delle stesse tecniche dell’epoca comprendenti l’uso di lastre finemente incise e di un vecchio torchio manuale che conferiscono all’opera uno di quei caratteri fondamentali che la ricollegano al passato: l’incisione. Sempre del passato risulta anche la carta sulla quale l’immagine è trasferita, e cioè 100% puro cotone. Come l’originale, anche quest’opera è montata su tela, anch’essa 100% cotone, e sottoposta ad un delicato ed importante processo di invecchiamento tramite l’uso di sostanze vegetali. La tecnica di montaggio si rifà a quella ampiamente utilizzata nei secoli scorsi, cioé a “stacchi” al fine di migliorare la conservazione del soggetto e di agevolarne la trasportabilità. L’eventuale coloritura all’acquerello, capace di tener conto, per tonalità e composizione dei colori, dei secoli trascorsi, è realizzata da artisti del settore, conferendo alla veduta un gradevole effetto scenico.
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