Firenze detta "della catena"

Firenze detta "della catena"

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Prodotti artigianali

Opere uniche

Nel corso dei secoli la città di Firenze è stata “ritratta” da numerosi artisti che ne volevano celebrare la bellezza. Molti ricorderanno la bellissima veduta di Valerio Spada del 1600 o la severa rappresentazione del Probst del 1700. Certamente tra le più antiche ed interessanti si conferma essere la famosa “veduta della Catena”, dove, per la prima volta, la città è raffigurata nella sua interezza, senza scelte selettive di edifici o monumenti. Opera del pittore ed incisore Francesco Rosselli, questa veduta viene alla luce sul finire del 1400 nella bottega cartografica di questi in Costa S. Giorgio a Firenze. La rappresentazione del Rosselli, autore tra l’altro di splendidi planisferi tolemaici, sarà ripresa in molte cosmografie pubblicate nel nord Europa tra il ‘400 e ‘500. Attualmente questo originale si trova al Friedrich Museum di Berlino, mentre presso il museo di “Firenze com’era” possiamo ammirare una splendida riproduzione ottocentesca di questa carta. Questo museo, con sede nell'ex convento delle Pie Suore Oblate è stato aperto nel 1956, ma le sue collezioni, costituite di una ricca documentazione storica ed iconografica, erano già iniziate nel XIX secolo. Il primo nucleo di questo museo storico-topografico della città, situato nella Casa Buonarroti, aveva inizialmente attinto alle raccolte dei disegni e delle pitture degli Uffizi e documentava soprattutto gli anni di Firenze capitale d'Italia e le demolizioni dell'antico centro, utilizzando disegni, acquerelli, stampe e vecchie foto. Si era successivamente ampliato fino a comprendere la storia e l'aspetto di Firenze fin dalle origini. Tra i pezzi più prestigiosi della raccolta, oltre alla citata Firenze della Catena, meritano di essere menzionati le dodici lunette del pittore fiammingo Giusto Utens raffiguranti le ville medicee. Ovviamente una carta di così raffinata bellezza doveva per forza di cose essere realizzata e riproposta ricorrendo alle stesse tecniche e utilizzando gli stessi materiali impiegati all'epoca. La tecnica rilievografica impiegata per la realizzazione di questa veduta è la più antica espressione delle arti grafiche ed utilizza esclusivamente un torchio manuale e lastre incise con maestria e precisione. Ogni soggetto diventa pertanto un originale che si differenzia dagli altri per piccole ma significative differenze. Il supporto su cui viene trasferita l'immagine è costituito da carta di puro cotone al 100% di conveniente grammatura, reperito presso una antica cartiera, già operante quando queste opere vedevano la luce per la prima volta. Al fine di ricreare quell'atmosfera e quel fascino che le opere d'arte del passato sanno infondere, i fogli subiscono, manualmente e singolarmente, un processo di invecchiamento a base di sostanze rigorosamente vegetali. Anche questa operazione contribuisce a differenziare ciascuna incisione dalle altre, perché non è e non potrà mai essere uguale ed uniforme. Segue l'operazione di taglio e ancoraggio della carta su di una tela anch'essa in puro cotone che subisce, al pari del supporto cartaceo, una sapiente opera di invecchiamento. Obiettivo primario di tutta l'operazione è l'intento di realizzare un prodotto che, sia per i materiali impiegati, sia per la tecnica utilizzata, ci permetta di ripristinarne l'originale bellezza e di recuperarne il valore storico-culturale. Ultimo, ma non meno importante adempimento, è la coloritura ad acquarello, effettuata da artisti del settore, che conferisce alla carta quella visione policroma di indubbio effetto scenico. La stesura del colore tiene ovviamente conto sia delle tonalità usate in origine sia delle modifiche che i secoli hanno apportato agli acquarelli utilizzati dai nostri antichi pittori, ottenendo un risultato capace di creare la sensazione di un piacevole ritorno ad un passato lontano.

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